Giovani e acquisto della prima casa, in arrivo nuovi sgravi fiscali con il prossimo decreto Sostegni.
Molti emendamenti al decreto Sostegni in discussione al Senato già puntano sul tema dell'ampliamento delle risorse del Fondo di garanzia per l'apertura dei mutui prima casa, ma il governo pensa ora a un intervento diverso che dovrebbe rendere più conveniente l'accensione dei finanziamenti. "Il Decreto-legge - è scritto nel Def quando si parla del prossimo Sostegni bis - prorogherà le indennità a favore dei lavoratori stagionali e introdurrà nuove misure a favore dei giovani, ad esempio uno sgravio fiscale sull’accensione di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa".
Attraverso il Fondo, infatti, lo Stato si fa garante per conto di chi chiede un finanziamento alla banca: la protezione pubblica arriva al 50% degli importi richiesti, entro un limite di 250 mila euro. Chi accede al Fondo, in pratica, si può presentare allo sportello degli istituti con la solidità dello Stato alle spalle, il che dovrebbe consentire di alzare la quota di finanziamento erogato anche al 100% del valore dell'immobile, e magari consentire di spuntare tassi di finanziamento un po' più favorevoli. Per incentivare i giovani, l'accesso al Fondo è prioritario per gli under 35 e le coppie in cui almeno uno dei due sia giovane. Al 2020, risultano quasi 9 miliardi di garanzie attive.
Tra le opzioni che circolano, la creazione di un Fondo ad hoc da una cinquantina di milioni ripartito a metà tra le Politiche giovanili e le Regioni. "Qualunque intervento che rende meno pesante una spesa così importante come l'acqusito di una casa è benvenuto", dice Roberto Anedda, vicepresidente del Gruppo MutuiOnline. "Ma la reale incisività della misura dipenderà da quanto sarà corposa". Immaginando un intervento sulla detrazione degli interessi (ad oggi, gli interessi passivi che si pagano sul mutuo si possono detrarre al 19% dalle imposte entro un limite di 4 mila euro annui), il calcolo è presto fatto. "Per una casa del valore di 200 mila euro, acquistata con un mutuo trentennale all'80% e quindi da 160 mila euro, il costo della rata è intorno ai 540 euro. Di questi, nei primi anni un buon terzo, circa 180 euro, sono interessi - dettaglia Anedda - Se si vuole generare un beneficio tangibile per i giovani, questa quota dovrebbe essere almeno dimezzata: un risparmio annuo nell'ordine del migliaio di euro inizierebbe ad essere significativo". Ancora meglio, dice l'esperto, sarebbe riuscire a mirare l'intervento nel corso del tempo: "Si potrebbe ipotizzare una piena detraibilità degli interessi per i primi due anni, poi andare a calare - suggerisce - in modo da supportare al meglio i giovani nel momento iniziale della loro carriera lavorativa".
Fonte: La Repubblica